Clima: l’esodo degli investitori dall’alleanza Climate Action 100+

Negli ultimi anni, la coalizione Climate Action 100+ si è distinta per il suo impegno nel dialogo con le aziende responsabili delle maggiori emissioni di gas serra. Tuttavia, recentemente, due importanti partecipanti – JPMorgan Asset Management e State Street Global Advisors – hanno annunciato la loro uscita.

Anche BlackRock, il più grande asset manager al mondo, ha ridimensionato il suo coinvolgimento. Questo improvviso cambiamento non può essere attribuito al caso, ma riflette una nuova dinamica all’interno dell’alleanza.

Missione della coalizione

La Climate Action 100+ si impegna a sensibilizzare le aziende sulle implicazioni del loro impatto ambientale, in particolare sul riscaldamento globale e sulle emissioni di gas serra.

L’emissione continua di grandi quantità di gas serra mette a rischio non solo il clima, ma anche il futuro economico globale. Il riscaldamento di 4 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali potrebbe causare perdite economiche fino a 23 trilioni di dollari entro gli prossimi ottant’anni.

Fondazione e membri

La coalizione è stata fondata nel 2017 e conta oggi circa 700 investitori istituzionali, con un patrimonio totale di oltre 68 trilioni di dollari.

Supportata da reti di investitori responsabili come Ceres e UN PRI, la Climate Action 100+ si rivolge principalmente alle aziende con le maggiori emissioni di gas serra, che includono compagnie petrolifere, retailer, industrie chimiche e altre.

I membri della coalizione si impegnano ad avviare un dialogo con queste aziende per promuovere azioni concrete verso la riduzione delle emissioni e l’allineamento con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Le cause dell’abbandono

Tuttavia, l’uscita di importanti investitori come JPMorgan, State Street e Pimco è stata motivata dalla percezione che la fase 2 della coalizione potesse comportare richieste eccessive e incompatibili con i propri approcci indipendenti di gestione degli investimenti.

BlackRock ha deciso di restare formalmente nella coalizione attraverso una sua controllata, ma ha espresso preoccupazioni riguardo alla possibile incompatibilità della fase 2 con le leggi statunitensi, che richiedono agli asset manager di agire nell’interesse esclusivo dei clienti.

Impatto dell’esodo degli investitori

L’uscita di importanti asset manager come BlackRock, State Street e JPMorgan rappresenta un duro colpo per la Climate Action 100+. Questi attori, tra i maggiori al mondo nel settore, erano fondamentali per il successo dell’iniziativa.

L’abbandono della coalizione solleva domande sull’impegno reale dei grandi nomi della finanza per affrontare la crisi climatica.

La loro volontà di agire per il clima sarà giudicata dai fatti futuri, che dimostreranno se queste decisioni riflettano un cambiamento di prospettiva o semplicemente un’opportunista mossa strategica.

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