Polizze agricole, Covid e cambiamenti climatici

Clima impazzito e polizze agricole in aumento. E’ questo lo scenario che si trovano a dover fronteggiare migliaia di agricoltori disperati a causa dei continui sbalzi climatici.

Continui e repentini cambiamenti climatici non agevolano le colture e tantomeno gli agricoltori, che sempre più spesso si ritrovano a dover fare i conti con raccolti assenti o ai limiti del sostentamento.

Condifesa: polizze agricole in crescita nonostante il Covid

Nonostante il trend generale, realtà quali Condifesa Lombardia Nord-Est cresce nonostante la pandemia. Durante il 2020, non Consorzio bresciano, operativo anche nelle provincie di Lecco, Como, Sondrio e Varese, non ha mai smesso di essere attivo. Infatti, oltre a garantire la copertura assicurativa è riuscito ad assicurare l’assistenza del Servizio Tecnico. In termini generali, nel 2020 il Consorzio ha stretto accordi con 18 compagnie del settore primario e ha concluso l’anno con una crescita dei soci e dei valori assicurati, raggiungendo così i 371 milioni contro i 369 dell’anno precedente.

Certo è che il clima è quello che influisce maggiormente sulle perdite economiche e di produzione

 “Su questo fronte stiamo già pensando a come impostare il nuovo piano comunitario di copertura assicurativa per i prossimi sette anni – ha spiegato il presidente – In Europa c’è ormai una sempre maggior consapevolezza dell’impatto dei cambiamenti climatici e dell’importanza conseguente di una adeguata politica di gestione del rischio per la tutela del reddito delle aziende. Eventi come l’ondata di caldo torrido in Canada o la spaventosa alluvione tedesca stanno mettendo in allarme l’intera comunità. Serve la consapevolezza che sul fronte del problema climatico globale l’agricoltura può fare molto in termini di ricerca, sperimentazione, attenuazione degli impatti […]”.

Giacomo Lussignoli, Presidente Condifesa Lombardia Nord-Est

Riforma Pac e la necessità di tutelare i raccolti

E’ quindi necessario trovare soluzioni di difesa attiva, incentivando maggiormente le polizze assicurative oggi stipulate appena dall’11% degli agricoltori italiani. E quelli assicurati sono prevalentemente concentrati al Centro-Nord. Un input rilevante sarebbe quello fornito dalla recente riforma Pac, che nel compromesso ha previsto la possibilità di riservare il 3% dei contributi (3,6 miliardi l’anno) alle polizze assicurative. Nello specifico, si parla di 108 milioni di euro che potrebbero andare a coprire la parte “privata” dei costi assicurativi (circa il 30% del totale). Il restante 70% viene finanziato dallo Sviluppo rurale.

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