Generali, Caltagirone vende il 2,5% dei suoi titoli

Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore edile e proprietario della testa romana Il Messaggero, ha ceduto il 2,5% di contratti derivati del capitale delle Generali, diminuendo la sua quota a 7,5.
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Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore edile e proprietario della testa romana Il Messaggero, ha ceduto il 2,5% di contratti derivati del capitale delle Generali, diminuendo la sua quota a 7,5.

Una vendita parti a quasi 40 milioni di titoli della compagnia triestina. Titolari di questi contratti erano le partecipate VM 2006 e Fincal. In quel pacchetto erano presenti gli short sintetici, opzioni che permettono, decidendo in anticipo il prezzo e la data di uscita dalla posizione, di rimanere neutrali e non subire le variazioni del prezzo dell’azione sottostante. Gran parte di queste opzioni avevano un prezzo di esercizio di 18,5 euro, più i dividendi, che hanno garantito al Gruppo Caltagirone una lauta ricompensa. Infatti, il prezzo di esercizio di Generali in questi giorni in piazza Affari era di 15,61 euro.

Ancora non è chiara la posizione assunta dall’imprenditore romano, che era già uscito dal cda del più grande gruppo assicurativo italiano dallo scorso 27 maggio, dopo oltre 12 anni in cui aveva ricoperto il ruolo di vice presidente, liberandolo dall’onere di dover aggiornare il consiglio circa i suoi movimenti sul titolo del Leone. Caltagirone si erano mostrato critico nei confronti del funzionamento della governance di Generali. Tuttavia, non è escluso che egli decida di tornare alla quota precedente, o che non si sia già mosso nelle settimane precedenti per restare a quella soglia.

Nell’assemblea del 29 aprile c’era stato un lungo e acceso dibattito sulla quota appena valorizzata. Alcuni l’hanno paragonata al prestito titoli fatto da Mediobanca per toccare il tetto del 17% delle Generali in vista dell’assise. Si tratta, in realtà, di un’operazione diversa da un punto di vista giuridico, nonostante fosse già noto che a metà giugno su quei titoli sarebbe scattato l’esercizio delle opzioni. La sola via per poter “smontare” gli short sintetici sarebbe quello di posticipare la data di scadenza. Opzione alquanto improbabile e tecnicamente difficile, a detta degli operatori di mercato.

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